In occasione della "Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne", il testo teatrale “Finché morte non ci separi”, di Francesco OLIVIERI, verrà portato in scena in più di dieci città in contemporanea su tutto il territorio nazionale. Martedì 25 novembre, “Finché morte non ci separi” verrà messo in scena presso il Teatro Vicolo Primo, con le attrici Oriana CELENTANO e Donatella MEI, alle ore 21.00, con il patrocinio del Comune di Poggio Moiano e la collaborazione di OzuCulturalCentre. << “Finchè morte non ci separi” è la storia di due donne che vengono ammazzate dai loro rispettivi compagni. Le due donne sono molto diverse tra loro: la prima rispecchia tutti i luoghi comuni della donna maltrattata e spesso uccisa, l’altra, pur vivendo una vita agiata, ha in comune con la prima il medesimo destino - si legge in una nota degli organizzatori. Con ironia mista a toni tragici entrambe, ormai morte, raccontano il percorso di vita che le ha portate fino al loro decesso. Dal loro racconto emerge chiaro il messaggio dell’autore: pur invertendo l’ordine degli addendi il risultato non cambia. L’intero spettacolo vuole essere un invito alla riflessione su un tema quanto mai attuale che coinvolge il territorio nazionale.
Lo spettacolo ha debuttato l’anno scorso in diversi teatri italiani, esattamente il 25 novembre, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. Il progetto nasce dal fortunato incontro dell’autore con una delle tante interpreti che, sensibile al tema, sposa l’idea di creare una rete di artisti per portare in scena lo spettacolo in più teatri italiani in contemporanea. Lo scopo è quello di creare una rete di denuncia a livello nazionale per dimostrare che il femminicidio è una forma di violenza diffusa che coinvolge ogni città, regione ed etnia. Nel territorio italiano sono centinaia le donne che ogni anno muoiono per femminicidio ed una donna su tre subisce violenza sessuale o fisica dal proprio partner nel corso della sua vita - conclude la nota. Proprio per questo motivo la denuncia non deve e non avrà confini: quest’anno l’esperimento si ripete, in trentacinque città italiane, in contemporanea, lo spettacolo sarà portato in scena da attrici del panorama teatrale italiano pronte a sposare la causa. Le città coinvolte sono: Torino, Alba, Giaveno, Asti, Domodossola, Milano, Quinto di Treviso, San Giovanni in Marignano, Poggio Moiano, Salerno e Ragusa >>.