Nando MISMETTI (nella foto), Presidente dell’Amministrazione provinciale di Perugia, affronta il tema del riordino dell'Ente alla luce del dibattito in corso. << Dal mio insediamento alla giuda della Provincia - ha dichiarato - ho avvertito la preoccupazione di salvaguardare i dipendenti e i servizi ai cittadini. Per questo, in stretto contatto con i parlamentari e con l'UPI, ho sollecitato di emendare la legge sul patto di stabilità. Al momento l'unico spiraglio che si è aperto è a favore dei precari dei centri dell'impiego per i quali la legge prevede che le funzioni confluiranno in una specifica Agenzia nazionale e regionale e quindi si sono aperte prospettive positive per tutto il personale, compresi i precari, impegnati in questo settore. Per il resto in queste ore stiamo vivendo una situazione di incertezza nei confronti della quale c'è, da parte dell'Upi, la precisa volontà di salvaguardare le professionalità di cui sono ricche le Province e con esse i servizi collegati. Resta il fatto - ha proseguito MISMETTI - che quando a ottobre mi sono insediato ho trovato una situazione consolidata e frutto, come da prassi, di accordi tra Provincia e le organizzazioni sindacali. Situazione dalla quale non si può prescindere nell'affrontare la riorganizzazione dell'ente alla luce di quanto Governo e Regione decideranno entro il 31 dicembre.
E' quindi indispensabile avere certezze delle funzioni che rimarranno alle nuove Province e sulla sostenibilità finanziaria del percorso di transizione che non è definito quanto dovrà durare. Tanti sono pertanto gli elementi che preoccupano sia la parte politico-amministrativa che i dipendenti a cui voglio ribadire la stima per la professionalità della quale sono portatori. Ritengo che in ogni caso dovrà prevalere il buon senso proprio nell'interesse della collettività che abbiamo il dovere di amministrare con grande senso di responsabilità, tanto più in momenti difficili come quelli che si stanno attraversando. Siamo dentro ore durante le quali attendiamo decisioni da parte di Governo e Parlamento - ha concluso - che mi auguro possano assumere provvedimenti che evitino il caos istituzionale mettendo a rischio servizi essenziali (scuole, strade, sicurezza) e creando disagio ai dipendenti dietro a ciascuno dei quali, è bene non dimenticarlo, ci sono famiglie che stanno vivendo con ansia, non dico il loro futuro, ma già il loro presente >>.