Prosegue spedita l'onda lunga dei consensi sul Cammino di Francesco. Che in termini concreti significa poi presenze di turisti e pellegrini e quindi denaro contante a vantaggio dell'economia sabina. Merito esclusivo di un itinerario tra fede, piatti tipici e natura incontaminata lanciato circa quattro anni or sono dall'Azienda di Promozione Turistica? O frutto di qualcos'altro ancora? Spiega il Direttore dell'Ente, Carla FRANCESCHINI: << Indubbiamente il Cammino ha in origine un suo fascino particolare e di conseguenza un target di frequentatori medio-alto sia in termini di denaro che di cultura. Tuttavia credo che le fortune del percorso siano merito soprattutto di una promozione vincente in Italia e all'estero che è costata e costa frequenti investimenti di risorse sia a livello economico, che in termini di idee e lavoro. C'è ancora molto da fare. Niente è perfetto, ma tutto è perfettibile con frequenti sacrifici. E l’Ente intende operare su questa direttrice >>.

Ma va anche detto che si è rivelata azzeccata la scelta di aver pubblicizzato il prodotto Cammino con una sinergia univoca che vede coinvolti l'APT, la Provincia, Rieti Turismo S.p.A. ed altre istituzioni. << Sono certa - ha aggiunto il Direttore - che l'aver riunito tutte le forze con una promozione univoca e coordinata sia stata una strategia giusta. Una strategia che ha fatto breccia tra agenti di viaggio e tour operator italiani ed europei così come si è rivelata vincente l'idea di ospitare a Rieti agenti di viaggi e giornalisti che dopo aver partecipato all’ educational realizzato dall'APT, personalmente hanno potuto apprezzare la bontà del Cammino e riversarla sul mercato ognuno con i propri mezzi >>. E che sta dando ancora i suoi frutti: riflessi positivi sia per il Cammino che per altre risorse turistiche della Sabina, meno note ma di grande spessore. E' il caso del servizio su Gente Viaggi di settembre della giornalista Manuela SORESSI che, dopo aver partecipato all'educational, propone uno spaccato sul museo del silenzio a Fara in Sabina, unico al mondo e realizzato all'interno del monastero delle suore di clausura eremite. Un angolo di pace che invita al relax, alla quiete e alla meditazione. A soli cinque chilometri dall'Abbazia di Farfa, dove frati benedettini offrono prodotti tipici ed ospitalità, prima di immergersi lungo la Via Benedicti, itinerario turistico, anche questo ideato e promosso dall’APT di Rieti, che da Norcia a Cassino, passando per la Sabina e Roma, guida il turista alla riscoperta delle radici del monachesimo occidentale e della cultura cattolica europea, attraverso 10 tra i più importanti luoghi di fede dell’Umbria e del Lazio in cui è vissuto san Benedetto e i suoi successori. La figura di San Benedetto rappresenta un elemento unificatore in un’Europa da sempre impegnata a costruire un’identità civile, culturale e spirituale. Il suo messaggio, diffuso dalle tante comunità benedettine presenti ovunque a partire dal VII secolo, ha sostenuto il “vecchio continente” durante i periodi più bui della storia, offrendo un decisivo contributo alla costruzione della moderna società, tanto da meritarsi il titolo di Santo Patrono d’Europa.

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