di Gianfranco PARIS
Non è raro, visitando i vari paesi della Sabina, imbattersi in simboli esoterici facilmente individuabili all'esterno delle facciate dei palazzi appartenuti alle famiglie più abbienti del nostro territorio. Si tratta di tracce di una cultura che trae le sue origini dalla necessità di esprimersi liberamente per simboli, non potendo manifestarsi liberamente a causa della inquisizione che non tollerava alcun accenno alla modernità, alle sollecitazioni che venivano dalle culture orientali e alla scienza che man mano andava facendo scempio delle antiche e fallaci credenze avversate ottusamente dalla chiesa ufficiale. Simboli che si rifanno alle culture più antiche della storia dell'uomo e piene necessariamente di riferimenti occulti. Un linguaggio tutto da interpretare che esposto nelle facciate dei palazzi attestava la cultura dei loro proprietari. Un linguaggio che si lasciava capire dai soli iniziati, spesso completamente stravolto dagli altri che, non comprendendolo, lo assimilavano a qualcosa di oscuro o di magico.
Si tratta di presenze simboliche che oggi attraggono non poco gli studiosi perché in esse vedono i segni di una vivacità culturale molto diversa da quella ufficiale del tempo in cui furono realizzati. Uno di questi esempi è l'Arco alchemico di Rivodutri (nella foto), un portale ad arco di una casa patrizia che si è salvato dalla usura dei tempi e che il comune ha sistemato definitivamente come ingresso di un grazioso giardino pubblico nel quale è stato definitivamente sistemata anche la memoria di tutti coloro che hanno perduto la vita al servizio della Patria. Tutta la parte esterna dell'arco risulta scolpita con figure o segni della cultura alchemica più ortodossa, la cui interpretazione suscita un grande interesse negli studiosi della materia. Non è raro incontrare sul luogo visitatori assai attenti all'esame di queste figure. Così l'Associazione Culturale Amici della Sabina, allo scopo di valorizzare ogni traccia di cultura autentica che abbia le radici nel nostro territorio, ha organizzato per domenica 17 maggio, a partire dalla ore 10.00, un convegno che ha per tema “Testimonianze esoteriche tra Sabina e Umbria”, durante il quale il Prof. Valerio LEONI e la Prof.ssa Monica SAMPALMIERI tratteranno il tema “Alchimia e Massoneria: convergenze e definizioni. Il caso della Porta Alchemica di Rivodutri”; il Prof. Felice PANICONI parlerà del “Significato storico di Porta”; l'Ing. Luciano TRIBIANI farà una relazione sulle “Tracce esoteriche in Provincia di Rieti”, in particolare sul Palazzetto dell'alchimista di Villerose, una frazione del Comune di Borgorose, una vera scoperta dovuta allo interesse per l'esoterismo dell'attuale proprietario, il napoletano Dott. Marco SCHAUFELBERGER, che ne sta curando il restauro. Una giornata che lascerà sicuramente una traccia nella ribalta delle testimonianze della memoria culturale della Sabina. Un evento che gli organizzatori sperano sia di esempio per tutti gli altri comuni a darsi da fare per valorizzare ciò che ciascuno vanta e può mettere in mostra. Il valore di un territorio nasce dalla sua conoscenza e dalla cultura che esso contiene.