Il Convegno "Rieti Rifiuta" dello scorso 27 ottobre organizzato dal Coordinamento provinciale "Rifiuti Zero" è stato un successo in tutti i sensi: partecipazione (quasi 400 presenze), coinvolgimento (scuole, progetti, sperimentazioni e monitoraggi ambientali di associazioni e gruppi scientifici), informazione scientifico didattica in senso ampio, denuncia. L'elevato spessore dei relatori ha consentito a tutti, dagli studenti superiori a quelli universitari, dalle imprese ai tecnici di ARPA, AUSL ed enti locali, di riportare a casa un bagaglio di informazioni pesante. << A tutti tranne che ad alcuni amministratori, come dimostrano le dichiarazioni televisive del Sindaco di Rieti EMILI - hanno dichiarato gli organizzatori. Oltre a dimostrare ulteriore disprezzo per gli sforzi fatti dai cittadini e dalle amministrazioni virtuose in tema di raccolta differenziata e di riduzione rifiuti, con menzogne gravissime ha agitato lo spauracchio di un ipotetico fallimento dell'ASM quando in diretta gli è stato chiesto conto dei debiti del Comune nei confronti di ASM e di alcuni affidamenti illegittimi per il Servizio di igiene urbana. In verità quello che noi proponiamo è un rilancio dell'ASM Rieti con la sua ripubblicizzazione e l'adozione del modello "Rifiuti Zero" già messo in atto non solo dal Comune di Capannori (45.000 abitanti come Rieti e 30 nuovi assunti in tre anni), ma anche da molti comuni del Lazio e della Campania oltre che del resto d'Italia.

Non è con gli spot pubblicitari che "facciamo insieme la differenza". Non è con simboli televisivi come Tozzi e Veronesi, prestati alle società che speculano sui rifiuti, che si può pensare di far passare il messaggio della differenziata se poi, allo stesso tempo, si punta a fermarla con impianti di incenerimento che richiedono rifiuto secco indifferenziato ed implicano nuove discariche per scorie pericolose. Il Piano provinciale non ci soddisfa in pieno, l'impianto di Casapenta, presentato in Regione da ASM Rieti Spa, per la produzione di "ecoballe"(?) da incenerire è semplicemente insensato per due motivi: il primo è che, come ampiamente dimostrato il 27 ottobre, il ciclo dell'incenerimento è la pratica più antieconomica, antisociale, antisindacale e distruttiva per la salute che si possa adottare nella gestione dei rifiuti; il secondo riguarda la localizzazione dell'impianto in una zona critica dal punto di vista idrogeologico e che guarda caso viene gestita dagli stessi proprietari della discarica di Viterbo e degli inceneritori sparsi per il centro Italia. Dunque ci domandiamo: che senso ha investire tanto denaro per impianti costosi e inutili, quando si dice che con l'accordo siglato tra Comune di Rieti, CONAI e ASM per il "porta a porta" si prevede di arrivare almeno al 60% di differenziata? Con un po' di riduzione del rifiuto a monte della raccolta e, a valle, con l'intervento di impianti di riciclaggio e valorizzazione della differenziata come quello previsto a Contigliano dal Piano provinciale saremmo già sulla buona strada verso rifiuti zero. Il Piano regionale non ci soddisfa affatto, l'inceneritore di Albano è assolutamente inutile se consideriamo i tempi rapidissimi con cui sono state raggiunte percentuali che vanno dal 60 al 70% di differenziata nelle sperimentazioni "porta a porta" avviate in tre quartieri di Roma. Basterebbe continuare ad estendere gradualmente a tutti gli altri municipi e probabilmente non servirebbe nemmeno mettere in funzione l'altro assurdo impianto di Malagrotta. Per poter affrontare in maniera seria e coerente il tema dei rifiuti sul territorio della provincia di Rieti a vantaggio sia dei cittadini sia delle amministrazioni coinvolte e vista l'avvenuta costituzione, il 27 ottobre 2008, di un Comitato tecnico-scientifico di cui fanno parte il Coordinamento provinciale "Rifiuti Zero", la Rete regionale "Rifiuti Zero" cui il Coordinamento ha aderito, oltre agli esperti nazionali ed internazionali intervenuti in occasione del convegno "Rieti Rifiuta", chiediamo pertanto l'istituzione di un tavolo dedicato alla tematica della gestione dei rifiuti che coinvolga tutti i livelli istituzionali (Regione, Provincia, Comuni) e nell'ambito del quale chiediamo di essere coinvolti. Questo con l'obiettivo di ridisegnare le pianificazioni effettuate ai vari livelli istituzionali nella maniera più consona al territorio della Provincia di Rieti - hanno cocluso gli organizzatori - alla distribuzione della popolazione ed alla necessità di tutelarne la salute, ed in armonia con gli sforzi che le amministrazioni locali stanno compiendo per rilanciare il reatino a livello economico ed occupazionale, puntando su ambiente, turismo naturalistico, agricoltura di qualità, attività manifatturiere ecocompatibili >>.