<< Accanto alla gestione dell’emergenza, all’avvio della ricostruzione, dobbiamo lavorare, in parallelo, ad un “progetto socio-economico” per favorire la ripartenza dell’economia regionale, che guardi ai territori più direttamente colpiti dagli eventi sismici, ma anche a tutta l’Umbria. Alcuni comparti, come quello turistico, hanno infatti subito, e stanno subendo, gravi danni indiretti >>. Così Catiuscia MARINI, Presidente della Regione Umbria, intervenuta ai lavori dell’incontro promosso da CGIL/CISL/UIL sul tema “Ricostruiamo?” (nella foto), insieme al Commissario straordinario per la Ricostruzione, Vasco ERRANI. Secondo la MARINI << … sarà fondamentale ricostruire non solo fisicamente gli edifici e le aziende danneggiate dal terremoto, ma anche il tessuto economico sia della Valnerina, sia delle altre aree della regione che, a causa dei ripetuti eventi sismici, stanno registrando pesantissime perdite economiche. Per ciò dobbiamo poter mettere in campo, da subito, misure immediate di sostegno economico per quei soggetti che hanno subito danni diretti e per i settori che stanno subendo danni indiretti. Per ciò che riguarda, poi, il tema relativo a minori tasse e tributi è necessaria una interlocuzione con Governo e Parlamento, dato che in questo caso saranno necessarie le relative coperture finanziarie >>.
Quindi, la Presidente ha ricordato come << … già nelle settimane passate ho posto la questione del riconoscimento del “danno indiretto” e il nostro impegno è quello di proseguire in questo lavoro affinché si possano trovare, d’intesa con lo Stato, le risposte adeguate >>. L’altro asse di questo “progetto socio-economico” è quello del rilancio dell’immagine dell’Umbria che viene purtroppo associata nella sua interezza ai luoghi del sisma, pur non avendo la stragrande maggioranza del territorio regionale subito alcun danno: << … come Regione - ha aggiunto la MARINI - stiamo lavorando ad un pacchetto di azioni ed iniziative di promozione dell’Umbria, ma per far questo abbiamo l’oggettiva necessità che si esaurisca la fase acuta della crisi sismica. Vorrei anche ricordare il fatto che oggi abbiamo un quadro normativo, dai decreti alle ordinanze commissariali, e finanziario che, a differenza del passato, consente a soli pochi mesi dall’inizio della crisi sismica, di poter avviare immediatamente la ricostruzione a ‘burocrazia zero’ ed avendo la certezza della disponibilità della risorse. Tutto ciò - ha concluso - per contrastare il rischio dello spopolamento di queste aree e dell’indebolimento del tessuto sociale ed economico >>.