Per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell'Umbria ha organizzato la mostra fotografica itinerante “Il paesaggio umbro dai primi del ‘900 ad oggi”. Il percorso espositivo sarà visitabile presso la Rocca Albornoziana fino al 1 novembre, per poi trasferirsi a Gubbio, presso Palazzo Ducale, fino al 31 dicembre. Inoltre, in mostra alcune significative opere di Franco PASSALACQUA (Terni, 1950). L’artista nel corso degli ultimi anni ha rappresentato in modo molto significativo la terra umbra. La mostra espone immagini di 90 luoghi del paesaggio umbro, ritratti attraverso 180 fotografie, di cui metà risalenti agli inizi del ‘900 e metà attuali. Attraverso il confronto diretto della fotografia “prima” e “dopo”, il visitatore può così osservare le dinamiche di trasformazione che hanno caratterizzato il territorio umbro. Nell'ambito della mostra viene proiettato un filmato con un effetto di dissolvenza fra il paesaggio di ieri e di oggi. Il tema della mostra è stato scelto nell'ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, con l'obiettivo di valorizzare l’idea che il territorio nazionale è espressione di realtà e peculiarità di tutte le Regioni che lo compongono, in quanto il paesaggio porta con sé, diventandone l'elemento esclusivo, i segni dell'identità locale. L'obiettivo di questo percorso è però anche quello di descrivere, partendo dall'azione di confronto fra due immagini, le dinamiche di trasformazione del territorio umbro, sottolineando anche le incongruità e le criticità di tali trasformazioni.
Infatti, l'iniziativa ha costituito anche il punto di partenza di un percorso di studio e divulgazione che avrà uno specifico momento di riflessione con il convegno che si terrà alla Rocca Albornoziana sabato 29 ottobre, dal titolo “Erosione di un Patrimonio: le possibilità di governare le trasformazioni del Paesaggio. Strumenti normativi: complessità, adeguatezza o necessità di implementazione”. Franco PASSALACQUA è nato a Terni nel 1950 e vive e lavora a Perugia. Le prime mostre risalgono all’inizio degli anni novanta ed hanno dato vita ad un’intensa attività espositiva negli anni successivi, con diverse presenze a fiere internazionali, tra cui Basilea, Colonia, Miami, Bologna. Le tele di PASSALACQUA sono note per la fitta tessitura corpuscolare degli alberi. La natura e la presenza umana, implicita anche se negata, possono sintetizzare il senso della ricerca dell’artista che oltre alle tele ha realizzato una serie di totem metallici, laccati da vernici industriali che proiettano tridimensionalmente i motivi delle tele. Le installazioni prevedono la presenza di manna e humus, elementi organici che alludono al ciclo vitale degli alberi e creano un impatto sensoriale.