di Gianfranco PARIS
I due comunicati diramati da Moreno Imperatori, portavoce del PdL di Rieti, e da Chicco Costini a seguito del mio articolo “Fuoco alle polveri ha colpito ancora” meritano qualche considerazione conclusiva. Il comunicato firmato da Moreno Imperatori non smentisce né prende le distanze dagli insulti indirizzati al sottoscritto e a Chicco Costini da tonybin@libero.it e dalle minacce di querela di stampo mafioso inviate all'editore de ilgiornaledirieti.it “se non la smette”, esse sarebbero la burla di un buontempone che si nasconde dietro un indirizzo e-mail di comodo ed una sigla inesistente di segreteria fantasma del gruppo del PdL. In buona sostanza quindi le conferma. E ciò è avvalorato ancor di più dal contenuto del comunicato molto risentito di Chicco Costini nei confronti della dirigenza del PdL di cui è autorevole esponente. Tutto questo dimostra quanto da me affermato nel primo articolo “Fuoco alle polveri” e cioè che nel PdL reatino si è scatenata una bagarre tra la componente degli ex AN e quella degli ex FI. La causa principale di questo “casino” va ricercata nella insoddisfazione dimostrata da Chicco Costini in questi ultimi tempi rispetto all'azione politica concreta perseguita da alcuni amministratori provenienti dai settori degli ex FI, primo fra tutti Marzio Leoncini, del quale Costini ha preso il posto come assessore all'urbanistica del comune di Rieti per manifesto conflitto di interessi a ciò chiamato dal sindaco Emili, anche lui proveniente dagli ex AN che intendeva rilanciare la sua Giunta. Costini ha inaugurato un nuovo corso di politica urbanistica in netto contrasto con la gestione privatistica portata avanti dallo “imprenditore” edile Leoncini in chiara posizione di conflitto di interessi. Ha anche stoppato il tentato insediamento di impianti di fotovoltaico nella pianura di Rieti a cominciare da quello promosso da Luigi Gerbino, presidente della ASM, facente parte della componente degli ex FI.
Si tratta di cose non di poco conto che, al di là delle parole, dimostrano con i fatti il dissenso politico, cosa che nel nostro panorama politico nazionale avvengono raramente. E' chiaro che la cosa ha “rotto” e non poco le mene del clan degli ex FI. Da qui la ricerca di un casus belli per mettere Costini in difficoltà. E ciò non poteva non avvenire che con i metodi più cari ai berlusconidi. Gli insulti e le minacce contenuti nella e-mail di tonybin erano indirettamente indirizzati alla mia persona e a quella dell'editore de Ilgiornaledirieti.it, ma erano in primis una specie di ultimatum a Costini. Come a dire “smettila” che altrimenti ... e conoscendo i metodi dei berlusconidi c'è da aspettarsi di tutto! Così Costini, che è un politico vero, non come le mezze tacche che lo contrastano, ha reagito chiedendo ai dirigenti del PdL di pronunciarsi chiaramente sulla sua persona e primi fra tutti il sen. Cicolani e il responsabile politico del PdL Tittoni. Intanto il PD tace. Fa finta di non vedere, come accade nei paraggi della mafia nazionale. Per la prima volta dal 1994 ad oggi c'è qualcuno all'interno della maggioranza che cerca di invertire una politica nefasta in settori sensibili della politica locale. E l'opposizione fa finta di non vedere: niente di niente! Questo dimostra ancora una volta che coloro che hanno in mano le leve decisionali del PD inciuciano con quei settori del PDL più vicini alla componente affaristica di alcuni ex FI così Costini rimane isolato. Il malaffare politico locale trae linfa da questi comportamenti. Così quando qualcuno ha il coraggio di provarci, il più delle volte si pente e torna indietro. E' successo anche a me negli anni '70 e succede tuttora. Io non mollai anche se ottenni poco, spero che ora non molli anche Costini. E ora mi aspetto nuovi insulti dai tonybin di turno. Ma non mi fate paura, uscite allo scoperto se ne avete il coraggio! E sia ben chiaro io non sto nel libro paga di Costini mentre dubito che ne abbia uno. E sia ben chiaro io non la penso come Lui, sono Radicale.