Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di Fabio MELILLI (nella foto), Presidente dell’Amministrazione provinciale di Rieti:
<< Le Province italiane non hanno mai opposto resistenza alla necessità di rivedere la funzione degli enti intermedi, anche attraverso una loro riduzione, ma abbiamo sempre ricordato che i veri risparmi si realizzano attraverso l'abolizione di tutti quegli enti che si frappongono tra Comuni, Province e Regioni e governano funzioni amministrative senza essere eletti dai cittadini. Non si può però procedere in modo autoritario, addirittura vietando ai territori di riorganizzarsi e rifiutando l'ipotesi di far gestire il processo di riordino dalle comunità locali. Nelle prossime ore il Parlamento si appresta a convertire in legge il decreto sulla spending review, guarderemo il testo e, se saranno confermate le scelte che il Governo ha operato con la delibera di ieri, ci apprestiamo a ricorrere al TAR contro un atto amministrativo che illegittimamente limita l'iniziativa dei Comuni per il riordino delle Province, iniziativa tutelata dall'articolo 133 della Costituzione. Chiederemo alla Regione Lazio, attraverso il Consiglio delle Autonomie Locali, di ampliare il ricorso alla Corte Costituzionale già attivato rispetto al Salva Italia per evidenziare le ulteriori incongruenze rispetto la Carta Costituzionale contenute nella spending review. La Corte si appresta a discuterlo a novembre e non mancheranno alla Regione argomenti per sostenere l'illegittimità delle leggi che si susseguono. Tutti siamo consapevoli che la proliferazione delle Province negli ultimi anni ha indebolito le loro funzioni, non si possono far pagare però prezzi inaccettabili al territorio del Lazio che non ha contribuito, a differenza di altre Regioni, a far crescere il numero delle Province.
Le Province italiane non hanno mai opposto resistenza alla necessità di rivedere la funzione degli enti intermedi, anche attraverso una loro riduzione, ma abbiamo sempre ricordato che i veri risparmi si realizzano attraverso l'abolizione di tutti quegli enti che si frappongono tra Comuni, Province e Regioni e governano funzioni amministrative senza essere eletti dai cittadini. Non si può però procedere in modo autoritario, addirittura vietando ai territori di riorganizzarsi e rifiutando l'ipotesi di far gestire il processo di riordino dalle comunità locali. Nelle prossime ore il Parlamento si appresta a convertire in legge il decreto sulla spending review; guarderemo il testo e, se saranno confermate le scelte che il Governo ha operato con la delibera di ieri, ci apprestiamo a ricorrere al TAR contro un atto amministrativo che illegittimamente limita l'iniziativa dei Comuni per il riordino delle Province, iniziativa tutelata dall'articolo 133 della Costituzione. Chiederemo alla Regione Lazio, attraverso il Consiglio delle Autonomie Locali, di ampliare il ricorso alla Corte Costituzionale già attivato rispetto al Salva Italia per evidenziare le ulteriori incongruenze rispetto la Carta Costituzionale contenute nella spending review. La Corte si appresta a discuterlo a novembre e non mancheranno alla Regione argomenti per sostenere l'illegittimità delle leggi che si susseguono. Tutti siamo consapevoli che la proliferazione delle Province negli ultimi anni ha indebolito le loro funzioni, non si possono far pagare però prezzi inaccettabili al territorio del Lazio che non ha contribuito, a differenza di altre regioni, a far crescere il loro numero >>.