Gianluca CIRIGNONI (nella foto), Capogruppo della Lega nord a Palazzo CESARONI, interviene sulla questione dell'abolizione delle Province predisposta dal Governo nazionale, che porterebbe alla cancellazione della Provincia di Terni. Per CIRIGNONI questo rischio potrebbe essere scongiurato se si operasse un riassetto territoriale mirato ad ampliare i confini dell'Umbria verso quelli storici, ricomprendendo l'attuale Provincia di Rieti, altro ente destinato ad essere soppresso per il mancato rispetto dei parametri minimi in materia di abitanti ed estensione territoriale. Secondo l’esponente leghista << … se, operando una scelta coraggiosa, si accorpassero le Province di Terni e di Rieti, si costituirebbe un ente che amministrerebbe 400mila abitanti (il minimo è 350mila) e un territorio di quasi 5mila chilometri quadrati (il minimo è 2mila 500), dunque con adeguati parametri per quanto concerne abitanti ed estensione. L'Umbria stessa crescerebbe superando il milione di abitanti, salvando la Provincia di Terni e tornando ai vecchi confini >>. Una prospettiva che sarebbe decisamente preferibile sia alla soppressione della Provincia di Terni che alle iniziative che alcuni comitati ternani stanno portando avanti per far confluire Terni nel Lazio: << Passerebbero così dalla padella alla brace, da una Regione virtuosa ad una con pesanti problemi nei conti della sanità, da seconda Provincia regionale a territorio marginale di una Regione in cui Roma, per ovvi motivi, rappresenta l'assoluto baricentro.
Seguendo lo sviluppo della strada Terni-Rieti - ha concluso CIRIGNONI - ed unificando dunque quei territori, per i quali Terni continuerebbe ad essere il centro di riferimento economico-amministrativo, si eviterebbe di creare una mega Provincia di Perugia da 900mila abitanti sovrapposta territorialmente alla Regione stessa. Con una tale estensione territoriale le difficoltà incontrate già ora nella gestione provinciale non potrebbero che aumentare esponenzialmente >>.