Per la rassegna “Trasimeno Slow Living”, in programma dal 7 al 15 giugno, è stato realizzato il libro “Storie e cammini di lago”. Un cofanetto tascabile per guidare i turisti tra le bellezze del territorio e le eccellenze enogastronomiche degli 8 Comuni lacustri. Filo conduttore: la filosofia del turismo lento. La guida verrà presentata in una conferenza stampa il prossimo 3 giugno a Perugia. Ogni viaggio è prima di tutto un incontro con sé per poter capire l’altro. Per incontrarsi con la diversità, per comprenderla, integrarla, farne ricchezza è necessario aver voglia di conoscere se stessi, liberarsi dai pregiudizi, dotarsi di strumenti e conoscenze che rendano il viaggio di scoperta e di conoscenza possibile e quindi interessante, arricchente, stimolante. Da questa consapevolezza nasce il libro Storie e cammini di lago. Diciotto passeggiate intorno al lago Trasimeno scritto da Giannermete ROMANI per il progetto “Trasimeno Slow Living”, promosso dalla Comunità Montana Medio Tevere, dalla Strada del Vino Colli del Trasimeno e dal GAL Trasimeno-Orvietano attraverso l’accesso ai fondi comunitari denominati “Leader” del proprio Piano di Sviluppo Locale, nell’ambito dell’asse IV - mis. 4.1.3., del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Umbria 2007/2013.
La guida è organizzata in sei fascicoli tematici (Cammino del Belvedere, del Vento, delle Antiche mura, del Bosco, dell’Olivo e della Vite, dei Profumi), di formato tascabile, utilizzabili anche singolarmente e raccolti in un cofanetto con immagini e mappe in scala dei 18 percorsi. Ogni fascicolo propone tre itinerari tematici che toccano, a volte intersecandosi, gli 8 Comuni del comprensorio del Trasimeno (Magione, Passignano, Tuoro, Piegaro, Panicale, Paciano, Castiglione del Lago, Città della Pieve), un cammino lento ricco di storie, suggestioni, osservazioni e approfondimenti naturalistici con tanti suggerimenti per gustare eccellenze e prodotti del territorio all’insegna dello Slow Living. Le immagini che impreziosiscono il cofanetto, quasi tutte a firma Claudio MORTINI, sono di grande impatto emotivo, evocano momenti di un andare lento attraverso le vigne e gli oliveti, i campi e i boschi, le colline che contornano il Trasimeno. Esperienza e memoria si fondono in un ambiente che ha conservato tratti caratteristici altrove non più leggibili. << Tutto questo - ha dichiarato la curatrice Francesca SILVESTRI - è prendersi cura, cura di sé nella misura in cui ci si affida a un tempo lento, quello della vigna, dell’oliveto, della cantina, del frantoio, è cura dell’altro perché gli si dedica ascolto e ci si mette in gioco, è cura che si apre ai luoghi e agli spazi con cui interagiamo e che il nostro passaggio modifica e arricchisce. Molte aziende agrarie, i frantoi e le cantine, sono antiche residenze e dentro ti imbatti nell’orgoglio di appartenere a una certa collina, a quel toppo, a quel fosso e quel torrente che proprio lì si incontrano, a una vecchia via dei pellegrini, che lì sostavano per nutrirsi, bersi una coppa di vino, riposarsi prima di riprendere il cammino. Perché è il nostro destino andare, ognuno verso una direzione che gli appartiene da sempre, ma è nostro destino stare, quando si incontra il luogo che ci appartiene >>.