Il primo è stato dedicato all’Appennino, il secondo al rapporto diretto che intercorre tra territorio, cibo e salute: questi i due appuntamenti convegnistici ospitati dal “Salone dei Prodotti Tipici dei Parchi d’Italia” (nella foto), in pieno svolgimento presso l’ex Agriformula, fino al 19 maggio. C’era lo stato maggiore del sistema di Parchi e delle aree protette al convegno “Appennino Montagna del Mediterraneo”, da cui è partito un vero e proprio patto per riportare l’Appennino al centro delle tematiche ambientali della Penisola, coniugandolo al futuro, come contenitore di storia, identità, enogastronomia, turismo e sviluppo sostenibile. << Vogliamo proporre qui l’Appennino montagna del Mediterraneo - ha dichiarato Fabio RENZI, Segretario generale di Symbola, con Federparchi partner culturale della rassegna aquilana. Ci interessa fare un lavoro sull’Appennino in grado di mettere a sistema tutte le suggestioni che rappresenta: produttiva, agroalimentare, manifatturiera, sfondo delle nuove frontiere dell’artigianato che apre una stagione del ritorno dell’artigianato sostenibile. Qui proponiamo un forum per mettere a sistema tutto il potenziale, anche in vista dell’Expò che rappresenta un’occasione per l’Italia e può avere nell’Appennino uno dei suoi riferimenti principali per l’Italia >>.
Consolida l’intento Giampiero SAMMURRI, Presidente di Federparchi: << L’Appennino ha un’identità unica per la sua biodiversità. E’ arrivato il momento di trasformare questa storia in un ritorno economico per il territorio e per chi vi investe >>. Il giornalista enogastronomico Carlo CAMBI, animatore culturale del Salone, ha riconsegnato all’Appennino la sua storia, l’antropologia, il mito, la tradizione, tutti fattori che rappresentano l’identità da cui si può ripartire. L’idea del Rinascimento diventa il leit motiv dell’intervento di Aldo BONOMI, fondatore dell’Aaster, istituto di ricerca orientato allo studio delle dinamiche antropologiche dello sviluppo locale e territoriale: << L’Appennino è consapevole della sua storia. Una storia identitaria che è anche la ragione della sua diversità. Oggi è di tendenza fare imprenditoria green, ma è una cosa diversa dalla sostenibilità, perché sotto le mentite spoglie della green economy si è affermata una nuova forma di capitalismo che sfrutta porzioni di territorio che rappresentano un potenziale enorme, come quelli dell’Appennino. Solo chi conosce profondamente l’ambiente e le sue dinamiche può creare nuovo sviluppo: il nuovo Rinascimento dell’Appennino è dunque anche oggi nelle mani dei Parchi. Bisogna fare rete, creare spazi in vista dell’Expò, di cui sono parte e motore. Sediamoci intorno a un tavolo e costruiamo un futuro nuovo per tutto l’Appennino italiano >>. L’Aquila ci sta, l’Abruzzo ci sta, lo dice la Sen. Stefania PEZZOPANE: << Aggiornare idea e identità ai cambiamenti che ci sono stati è necessario. I prodotti chimici sono diventati obsoleti. Bisogna rimettersi insieme e rilanciare un’idea rinnovata il cui perno sia questo sistema >>. Esortazione che giunge anche da Renato GRIMALDI, Direttore generale del Ministero per l’Ambiente, che descrive una situazione critica fatta di tagli alle risorse economiche e umane, tutte relative al settore parchi e ambiente: << C’è necessità di promuove un modello di sviluppo che punti su autodeterminazione e autoresponsabilità per il futuro >>. Conclusioni affidate al Sottosegretario all’Economia Giovanni LEGNINI, che accoglie l’appello e lo rilancia: << L’Appennino è al limite della sopportabilità. Se non invertiamo la rotta, facendo leva sui temi della qualità e della sostenibilità, forse, fra qualche anno, sarà troppo tardi. Abbiamo due appuntamenti che non possiamo mancare, dentro cui i temi devono stare a pieno titolo: la costituzione della Macroregione Adriatico-Ionica, che è una certezza che sarà confermata durante il semestre italiano di presidenza dell’UE. Il secondo appuntamento, da non mancare, è l’avvio della programmazione del fondo di coesione e dei fondi strutturali che sarà il mezzo attraverso cui operare. L’Abruzzo è un territorio unico: ha 3 parchi nazionali a cui presto se ne aggiungerà il quarto, quello marino. In Europa nessuno ha un ambiente simile. È una ricchezza che ora deve cominciare a fruttare per il territorio, per l’immagine della regione e per chi investe >>. L’altro appuntamento di rilievo della giornata è stato il convegno dedicato al rapporto tra tutela del territorio, cibo e salute che ha visto un parterre di eccezione alternarsi al tavolo dei relatori: il Prof. Ettore CIANCHETTI, Direttore del Centro di riferimento regionale per la Patologia mammaria, Francesca Petrei VERRIGNI, Francesco Paolo VALENTINI e Umberto GIAMMARIA. I lavori, moderati da Luigi VICINANZA, Direttore editoriale Finegil, hanno affrontato il tema della scelta di alimenti sani per evitare patologie gravi contro cui sempre più persone si trovano a dover combattere. Lo ha detto chiaramente CIANCHETTI, anche nelle vesti di presidente dell’Associazione ISA: << Sono aumentate le patologie che colpiscono il modo di vita della nostra società. Bisogna favorire stagionalità, qualità e filiera corta per tutelarsi. Mangiare sano riduce notevolmente l’indice di rischio di combattere con patologie gravi. Il valore aggiunto è altissimo, c’è una vita migliore come orizzonte e anche una maggiore vivibilità, perché questa scelta promuove anche il territorio >>. Un’azione di sensibilizzazione che sta attraversando anche le generazioni più giovani, con l’aiuto e la collaborazione di scuole e mense. Ma la qualità si conquista anche attraverso gli imprenditori più illuminati come VERRIGNI e VALENTINI, che con la pasta, i prodotti agricoli e la produzione vinicola ottengono riscontri sociali e commerciali. I prodotti diventano veicoli di nuovi messaggi, invitano i consumatori a scegliere la qualità perché rappresentano il territorio e perché riducono i rischi per la salute. Alla loro esperienza sul campo si è aggiunta quella del Sindaco del Comune di Torninparte, Umberto GIAMMARIA, promotore di un progetto di tutela “sanitaria” del territorio e di prevenzione che si è rivelato uno straordinario volano di sostenibilità.