Sindaci e rappresentanti dei 92 Comuni umbri si sono riuniti a Narni per la 10^ assemblea congressuale regionale dell’ANCI - Associazione Nazionale Comuni italiani (nella foto). Un incontro dal quale dovrà uscire il nuovo Presidente, i vicepresidenti, i componenti del Consiglio direttivo e dell’Ufficio di presidenza e i delegati per l’Assemblea congressuale dell’ANCI nazionale. Introdotti i lavori da Silvio RANIERI, Segretario generale di ANCI Umbria, a prendere la parola è stato Giovacchino OLIMPIERI, sindacalista della Fismic Terni, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali dell’AST di Terni che ha sottolineato la centralità delle acciaierie ternane per il futuro della regione, la drammaticità della situazione per i lavoratori e per tutta la città di Terni e invitato le istituzioni presenti ad aderire massicciamente alla manifestazione e allo sciopero generale di venerdì 17 ottobre. La risposta è arrivata da Francesco DE REBOTTI, Sindaco del Comune di Narni e Presidente uscente di ANCI Umbria.

<< Esprimiamo tutta la nostra vicinanza - ha dichiarato DE REBOTTI - e confermiamo la nostra adesione allo sciopero. Ci stringiamo intorno a questa vicenda drammatica per tutto il territorio regionale >>. DE REBOTTI ha poi fatto un bilancio sull’attività dell’associazione e sulla situazione delle amministrazioni comunali. << Un bilancio drammatico come mai - ha commentato. Abbiamo sopportato il peso più grande del sacrificio finanziario che è stato chiesto a tutti ma in particolare proprio agli enti locali. I Comuni hanno l’8% della spesa totale di tutte le amministrazioni pubbliche. Il 92% sta in altri luoghi. Forse le risorse andrebbero trovate in questo 92% >>. Invitati al congresso, sono quindi intervenuti Catiuscia MARINI e Fernanda CECCHINI, rispettivamente Presidente e Assessore alle Politiche Agricole della Regione Umbria, Nando MISMETTI e Leopoldo DI GIROLAMO, sindaci rispettivamente di Foligno e di Terni e neoeletti presidenti delle Provincie di Perugia e Terni. << In tempi nei quali siamo chiamati a tagliare e ridurre la spesa pubblica - ha dichiarato la MARINI - ancora di più abbiamo bisogno di sinergie istituzionali, collaborazione, associazionismo e condivisione per costare di meno, essere più efficienti ma anche mantenere la rete diffusa di servizi al cittadino >>. << Non è più possibile continuare con politiche di tagli agli enti locali - ha aggiunto MISMETTI - che sono ormai arrivati al limite della sopravvivenza. In un momento nel quale crescono i bisogni e le situazioni di disagio per le persone e le imprese, i Comuni rappresentano ovviamente i principali interlocutori. È necessaria una politica che investa sullo sviluppo e dall’altro blocchi questo processo di riduzione dei trasferimenti che ha messo i Comuni nella condizione di dover solo gestire l’esistente. In questa situazione di riforma delle Province, i Comuni possono cogliere un’opportunità. Le Province non hanno risorse di bilancio ma un grande patrimonio di risorse umane che possono essere messe in relazione con i livelli locali per migliorare la risposta di qualità ed efficienza dei servizi ai cittadini >>.